Il marchio D.O.P.

Il marchio D.O.P.

Cosa significa D.O.P.? Denominazione di Origine Controllata. Con questa dicitura, lo Stato ha voluto introdurre un marchio per tutelare i consumatori dalle frodi alimentari, garantendo la genuinità di un prodotto. La qualità di un olio dipende da moltissimi fattori: vi siete mai chiesti come mai esistono in commercio oli extravergine dal prezzo molto basso? Cerco di spiegare i motivi più banali. Diciamo subito che l‘olio extravergine di oliva è il prodotto più adulterato ed adulterabile che esista in commercio. Chimicamente è molto semplice realizzare un olio non extravergine di oliva ovvero di semi: è sufficiente ridurre i semi in polvere, estrarne un liquido grasso inodore ed insapore, eliminarne la sostanza chimica propria ed insaporirlo e profumarlo con clorofilla e prodotti da laboratorio. Così come è molto semplice “recuperare” e rendere commerciabili oli scaduti: un comportamento fraudolento tipico è, infatti, costituito dall’aggiungere in oli vecchi l’olio di semi; così come è possibile correggere chimicamente oli vecchi che altrimenti andrebbero solamente portati in discarica.

Detto questo, la qualità dell‘olio extravergine d’oliva dipende molto dalla latitudine e dall’altitudine. Il migliore olio extravergine d’oliva è quello italiano: questo lo ha deciso il Buon Dio e nessuno può farci niente! Ma una domanda sorge spontanea: dove si può prendere tanto olio se la produzione è limitata e in questi ultimi anni si è ulteriormente ridotta, in conseguenza dei cambiamenti climatici che hanno portato ad un aumento dell’infestazione della mosca olearia? La risposta è semplice: dall‘estero, dove non esistono tutti i controlli che ci sono in Italia.

Inoltre, c’è da dire che per ottenere un olio D.O.P. realmente buono, non solo è doveroso evitare l’uso di insetticidi e di anticrittogamici, ma devono privilegiarsi anche i giusti tempi e modi di raccolta, i quali vengono regolamentati nei disciplinari D.O.P. In diversi Paesi, grossi produttori, per ridurre notevolmente i tempi, invece, le olive vengono raccolte con aspiratori, che, ovviamente, aspirano di tutto, per poi rinviare la cernita ad un momento successivo! Altro che ombrello raccoglitore da me usato per non schiacciare neanche un’oliva! Vi invito a fare un giro su internet per vedere i video dell’olio sequestrato, fortunatamente, dalla Guardia di Finanza, quando, nei porti italiani, viene scaricato dalle navi cisterna nelle autobotti. In merito a ciò, grazie a Dio, oggi è obbligatorio indicare sulle bottiglie dove sono state coltivate le olive; per curiosità si può fare un giro al supermercato per notare quante marche di olio extravergine, molto note, espongono ancora il marchio “prodotto in Italia con olive italiane”.

Il marchio D.O.P. garantisce, finalmente, la filiera di produzione, dando merito a chi lavora seriamente: si può benissimo scegliere di comprare un olio non italiano, ma il consumatore deve saperlo e deve spendere di meno! Un buon olio extravergine non può costare meno di 14-15 euro al litro, riconoscendo così il giusto valore al prodotto, alla manodopera impiegata, alle materie prime utilizzate ed anche alla bottiglia, con tappo antirabbocco ed etichetta esplicativa, adottate in conformità con la normativa vigente.

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