Potate a mano

La potatura manuale – una vera arte

Vi siete mai chiesti perche’ si pota? Ebbene la potatura è un artificio creato dall’ uomo per un proprio vantaggio! Se la pianta viene lasciata libera, essendo basofila, emette altri polloni alla base e cresce a cespuglio. Diventando grande, produrrebbe frutti solo nei rami più alti, lontano dall’ umidità del terreno e più vicino ai raggi del sole ed all’aria, di cui la pianta è molto ghiotta. Allora l’uomo ha pensato di modificare tale tendenza, perché il proprio lavoro se ne avvantaggiasse.

Bisogna dire che i metodi di potatura sono cambiati con i tempi: quando c’erano animali al pascolo, i primi rami si facevano formare più in alto, in modo che non potessero essere mangiati. Poi, approfittando dell’abbondante mano d’opera a buon mercato, le piante erano fatte crescere molto in altezza; quando questa diventava esagerata, si effettuava una capitozzatura della pianta, rifornendosi così di ottima legna per l’inverno. Oggi le cose sono completamente diverse: gli oliveti sono solo oliveti, bisogna tener conto delle leggi sulla sicurezza, per cui non bisogna salire sulle piante, ma effettuare tale operazione con i piedi per terra, anche perchè in questo modo si impiega meno tempo ed il tutto diventa meno costoso. Oggi una pianta non è più alta di 4-4,5 metri e i primi rami, in numero di tre-quattro massimo, vengono fatti formare a non più di un metro di altezza: in questo modo anche la raccolta, anch’essa molto costosa, viene effettuata in modo più veloce e sicuro perché non bisogna salire sull’albero. Ma quali sono i criteri generali per una buona e moderna potatura? Alcuni li abbiamo già elencati: piante basse, con pochi rami principali, che vanno a formare il cosiddetto “vaso policonico”: i rami principali vengono portati verso l‘esterno ed i rami secondari si allevano in modo da formare un cono, lasciando l’albero vuoto al centro, in modo che l’aria ed il sole arrivino dappertutto. Bisogna imparare a riconoscere quali sono i rami a frutto e quali a legno: quelli a legno vanno tolti, perché non sono utili e sfrutterebbero solo la pianta, tenendo però presente che tali rami nel giro di tre- quattro anni diventano fruttiferi e allora, se si sospetta che il ramo successivo è a fine ciclo, bisogna lasciarlo. I rami a frutto, invece, vanno solo regolati nel numero, così come bisogna fare attenzione che le cime non diventino molto alte. Si capisce, a questo punto, che il portatore è bene sia sempre lo stesso, in modo da avere un piano preciso in mente a lungo termine. Purtroppo questa è un’arte che va scomparendo ed è un peccato, perché anche molto redditizia!